NAOMI K. PETERSEN
(08.24.1964 - 06.13.2003)
Un sorriso dietro la macchina fotografica. E molto, moltissimo di più. Naomi ospitò e fotografò i Negazione alla fine di quel nostro strano e disgraziato tour americano dell'estate 1990. Ad Arlington, Virginia: lì si era trasferita qualche tempo prima, da Los Angeles dove era cresciuta anche e soprattutto lavorando per la SST - che per chi non lo sapesse fu laboratorio artistico di rock ribelle prima ancora che l'etichetta discografica diventata marchio di gran parte di ciò che fece storia negli anni Ottanta: Black Flag, Meat Puppets, Minutemen, Bad Brains, Descendents, Saint Vitus, Sonic Youth. Tanto per fare dei nomi. E che nomi… Band e artisti come quelli e molti altri passarono attraverso l'obiettivo di Naomi, testimone in bianco e nero di quel periodo da pionieri. Ma anche e soprattutto persona dotata di incredibile energia e voglia di vivere. Quindi a colori, anche se a lei piaceva (e stava più che bene) il nero. Le sue fotografie hanno segnato la storia del punk, dell'hardcore e di tanto altro rock successivo. Palchi e sale prove scalcinate, ma anche teatri urbani e deserti, ferrovie, cimiteri e luoghi qualunque di quel pezzo di America: questi gli scenari di quelle immagini in cui emergeva sempre e comunque l'essenza, anche se cruda, che sta dentro e accanto alla musica. Dalla California alla East coast, dove la incontrammo con i Negazione. In comune tra noi tante cose, soprattutto la sensibilità scanzonata con cui eravamo passati, noi e lei, attraverso quel fuoco acceso da tempo pure nel resto del mondo. Fino all'Europa, con Torino dentro. E poi l'entusiasmo, ma soprattutto il coinvolgimento. Con la macchina fotografica o con uno strumento, importava poco. Io poi trovai anche molto di più e bruciai insieme a lei dentro un amore intenso e per certi versi indimenticabile. Ma questa è soltanto all'apparenza un'altra storia. Quella di Naomi, come la mia e quella di Tax e di Zazzo è infine proseguita lungo altri percorsi. Di vita non sempre facile. Troppo spesso lontana da quel fuoco che rimaneva (e rimane) acceso più che tutto dentro ognuno di noi. Quello che conta, qui, è che da più di due anni Naomi non c'è più. E ci manca. Mi manca. Tantissimo.

marconegazione, 1 novembre 2005

English translation

Scritto di Joe Carducci su Naomi e SST

Photo Session Washington, DC, estate 1990.