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Metal Hammer Agosto 2002

Tra i gruppi pionieri dell'hardcore più autentico e sanguigno, i Negazione han letteralmente fatto storia, mettendo a soqquadro quanto capitasse loro a tiro, esprimendo sacro furore e una voglia più che legittima di smuover le cose si torna oggi a parlare grazie all'ottima retrospettiva "Tutti Pazzi 1983-1992", a testimoniare quel che é stato, per una band scioltasi sicuramente troppo presto, e per un movimento di cui spesso si sente la mancanza. A raccontarci come é nato il tutto, il chitarrista Roberto Tax Farano.

Fa un certo piacevole effetto, tornare nuovamente a che fare con i Negazione, storico quartetto torinese tra i padrini dell'hardcore punk tricolore, quello che un tempo suscitava invidia un pò in tutto il mondo, States compresi, e per il quale il sottoscritto ha sempre fatto il tifo (il non plus ultra assieme a CCM, Wretched e Kina). Una band che, esattamente dieci anni fa, purtroppo decise di dire basta, proprio quando forse era arrivato il fatidico momento di raccogliere gli agognati frutti, e dopo aver tanto seminato...Il cui monicker torna d'attualità oggi, vista la pubblicazione fresca fresca di "Tutti Pazzi 1983-1992", splendida monografia che, per prima cosa, vuol fare emergere il reale significato della scena punk italiana di venti anni fa, oltre che aver lo scopo di ripresentare tutti i classici (rimasterizzati per l'occasione) firmati dal complesso piemontese. E uno dei protagonisti di quei tempi, il chitarrista Roberto Tax Farano, ripercorre per noi le tappe di una magnifica avventura chiamata Negazione...
E' un vero e proprio colpo di fulmine a ciel sereno, questa vostra reentré discografica dopo così tanti anni...

Roberto Tax Farano: "Sì, abbiamo sorpreso un pò di persone (ride), sia tra amici, conoscenti e fans, e in fondo anche per noi é come fosse una sorpresa, venuta fuori dopo un pò di tempo ma anche per casualità... Nel senso che c'é stato praticamente un periodo dove era scaduto il controllo con il classico termine dei dieci anni, che avevamo con la We Bite Records, e questo ci ha fatto un pò riflettere sul da farsi, visto che poi negli ultimi tempi il rapporto con questa label é praticamente inesistente, lo staff é introvabile e non sappiamo che fine abbiano fatto! E allora ci abbiam pensato sopra, sulle possibili alternative per far uscire questo materiale, e all'inizio pensavamo di mettere tutto quanto sul sito, cosa che peraltro abbiamo intenzione di fare prima o poi. Questa era la prima idea, poi dopo, contemporaneamente, ci sono arrivate delle offerte da alcune etichette, anche straniere, che han dimostrato dell'interesse verso certe cose. Ogni tanto ci passava per la mente questo desiderio, questa voglia di tirare giù le somme, oppure anche di documentare".

Sì, in fondo questo album é come fosse un autentico documento, forse é da inquadrare in tal modo. Però, sinceramente, non c'è possibilità di rivedere riuniti i Negazione, anche solo per qualche concerto?

"No, assolutamente, vogliamo che questo sia ben chiaro, non c'è mai stata l'idea di riformarsi, né all'inizio, né durante, né adesso che viene pubblicato l'album, che per noi è una sorta di documentazione, non fa che raccontare una storia, fondamentalmente. Se vedi il disco, per noi sono anche molto importanti quelle testimonianze, quei ricordi, quei pensieri di persone che sono nostri amici, oppure gente che suonava in altri gruppi a quell'epoca come noi, o che ha suonata in altri gruppi dopo o che non suonava affatto; per cui quella cosa è importante com'è, come magari i testi, perche all'interno di questa voglia di raccontare lo nostra storia, quello che obbiam fatto in quei dieci anni lì, e visto che sono passati parecchi anni ha un po' il senso di storia. C'è solo questo, è una documentazione, un racconto, e il discorso di tornare sul palco insieme in quanto Negazione non ci è minimamente passato per la testa e non abbiamo nessuna intenzione di farlo".

Oltre a celebrare quei fatidici dieci anni targati Negazione, "Tutti Pazzi" é senz'altro una raccolta indirizzata a chi, vuoi per questioni di età, vuoi per questioni di altro tipo, non ha avuto la possibilità di conoscervi, pur avendone sentito parlare. E' da consigliare anche a chi vi ha sempre seguito, visto che i brani sono tutti rimasterizzati e in più la raccolta contiene delle tracce inedite.

"Senz'altro, innegabilmente noi abbiam sempre fatto le cose in maniera emotiva, ed é chiaro che se fai una cosa del genere la racconti in maniera appropriata, dedicata anche agli amici che ci han sempre seguito, a quei gruppi che esistevano nella cosiddetta scena, é un disco per loro, ma anche per coloro che magari non erano neppure nati; devo dire che in questi giorni stiamo ricevendo delle buone reazioni sul sito (www.negazione.com), effettivamente questo é il risultato, o anche solo parlandone con vecchi amici, da tutti abbiamo avuto una grande risposta, ci é stato detto che era una bella idea, interessante, che serviva per testimoniare quello che é stato. E, innegabilmente, nel momento in cui abbiamo deciso di realizzare questa idea, poi é chiaro che la metti giù nel migliore dei modi, magari abbiamo incluso un inedito (il pezzo d'apertura "Giochi nel vento") anche perché faceva parte di un gruppo di brani incompiuti, che stavamo già suonando negli ultimi concerti e che sarebbero andati a comporre il disco nuovo, che poi ovviamente non si é mai più fatto; l'unica altra cosa diciamo inedita é un esperimento risalente all'epoca, che avevo tirato giù io con Roberto Vernetti, vale a dire la versione di Tutti Pazzi ribattezzata Todos Locos, con batteria elettronica e un paio di campionamenti, nulla di particolare. Quindi non c'è niente di fatto ora, oltre al lavoro di pulizia e di amalgama di tutti i brani; c'è sì qualche chicca, però é chiaro che poi metti anche qualcosa di particolare per arricchire il tutto, come per esempio la scelta di legare i pezzi tagliando alcune parti che, nel contesto del disco, originariamente avevano un senso, mentre ora ne acquisiscono un altro, come fosse una scaletta di un concerto, mi viene da dire..."

Roberto, dieci a passa anni fa, magari a caldo non ve ne rendevate bene conto, ma oggi, a mente fredda, cosa vi può far dire che i Negazione erano veramente un gruppo speciale, come io stesso lo penso?

"Che eravamo un gruppo speciale lo credo anch'io, ma erano anche tempi speciali, se vuoi più duri, e quindi si agiva in un'altra maniera, c'erano meno possibilità e dunque dovevi lottare un pò di più, e poi magari certe cose prendono un'altra piega; forse questo deriva anche dal fatto che veniamo da Torino, e il vivere determinate situazioni che comporta una grande città avrà senz'altro avuto il suo peso... Eravamo speciali, come lo erano i CCM, i Kina, gli Indigesti, come tutti i gruppi dell'epoca".

Certo che se pensiamo che, ai giorni nostri, il termine punk viene associato a gruppi quali Blink 182 o Green Day, viene una certa tristezza... Mah, forse é lo specchio dei tempi...

"Si, probabilmente hai ragione, forse è lo specchio dei tempi, non so come esprimerlo... E' una musica che oggi viene più accettata, e quindi conseguentemente viene suonata da ragazzi giovani con un altra spirito; una volta la si suonava perché veramente c'era la rabbia, la voglio di gridare qualcosa... Poi magari non tutti i gruppi erano super incazzati, e dopo un po' avevi voglia di esprimere anche altre cose, però forse c'era più sincerita rispetto ad adesso; adesso, quello che viene spacciato per punk, nella maggior parte dei casi sembra più una moda, una musica eseguita allo stesso modo di altre, che non ha delle spiccate caratteristiche, o quella sincerità che magari animava la scena italiana di allora, per tornate a noi. E' forse questa la differenza, è come dicevi tu lo specchio dei tempi, probabilmente."

Sono anni che mi frulla in testa questa domanda, e ora posso togliermi la curiosità: ma ai batteristi eravate così 'allergici', visto che li cambiavate un anno sì e un anno no?

"(Ride) No, io credo sia stata una cosa naturale, fino a che é entrato Fabrizio, che era il quarto; quando se ne é andato lui, eravamo già molto uniti noi tre, troppo uniti, é come quando in un gruppo di amici arriva una persona nuova, che trova difficoltà ad entrare in una compagnia già affiatata, e questo é secondo me il concetto chiave: nel senso che, poi dopo, gli altri hanno avuto delle difficoltà, loro con noi, loro anche con noi, innegabilmente... E quindi Fabrizio é stato l'unico batterista con il quale ci siamo trovati...e comunque non era sicuramente colpa dei batteristi.. Era la situazione che si era creata."

E visto che siamo in tema, ve la aspettavate la trasformazione di Jeff Pellino, ieri drummer dei Negazione e oggi meglio conosciuto al grande pubblico con il nome di Neffa ?

"A dire il vero non con queste ultime cose.. Cioè, quando suonava con gruppi per esempio i Sangue Misto, sapevamo insomma che gli piacevano il rap, l'hip hop, e ci sembrava una cosa normale, anche perché era agevolato da questo suo essere spiritoso, Jeff é sempre stato di una simpatia travolgente; poi, per quanto riguarda quest'ultimo periodo di maggior successo, non mi aspettavo questo suo cambiamento, son felice per lui ma non apprezzo assolutamente quanto qualitativamente sta producendo, ma questo é un altro discorso..."


A chi ascoltava metal il nome Negazione diciamo che é cominciato a divenir familiare quando, nel 1991, suonaste al Monsters of Rock assieme a Metallica, AC/DC, Queensryche e altri ancora. Cosa ricordi di quell'esperienza? Secondo me buona per quello che portava a livello di notorietà, ma forse un pò fuori dai vostri principi...

"No, assolutamente.... Ne ho un ricordo stupendo perché é stata una grande soddisfazione, e la questione dei principi non l'avevamo sicuramente vista come un problema, né allora, né dopo, nel senso che ci siamo arrivati esclusivamente con le nostre forze. La classica cosa di tanti anni fa che mi ricordo che c'era, ovverossia l'esigenza di suonare di fronte ad uno platea casi' numerosa perché poi è una cosa che ti cambia lo vita,
sapevamo prima che non era vero e la sappiamo anche adesso. Certo che ti dà la possibilità sia di veder riconosciuto una certa importanza, e poi ovviamente una visibilità maggiore; per cui, per esempio, allora ricordo un sacco di gente che ci diceva che ce lo meritavamo veramente, altri che ci han detto: 'Vi ho scoperti al Monsters, prima non sapevo sapevo neppure chi eravate!' Da qui vedi che queste due cose ritornano... Altri ancora ricordano quel concerto come una grande figata... Per me è stata un'esperienza pazzesca. sia per la soddisfazione d'esserci arrivati, e, come dicevo prima, d'averlo fatto assolutamente grazie alle nostre forze, e poi salire sul palco, con l'amplificazione così enorme e vedere quella massa di gente che ovviamente non abbiamo mai avuto... Sono concerti che soli su e rimani senza fiato."

di ALEX VENTRIGLIA


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Rock Sound Speciale Punk #10 Agosto 2002

ABBIAMO PARLATO DI TANTI GRUPPI IN QUESTI SPECIALI PUNK. NOMI IMPORTANTI SI SONO ALTERNATI OGNI VOLTA A QUELLI DI GIOVANI ESORDIENTI. FINALMENTE, CON LA PUBBLICAZIONE DI QUESTO "TUTTIPAZZI '83-'92", ORA TOCCA ANCHE AI LEGGENDARI NEGAZIONE. UN GRUPPO CHE » STATO IMPORTANTE PER LA SCENA PUNK/HC, NOVE ANNI DI CARRIERA CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO NELLA MENTE E NEL CUORE DI OGNI RIBELLE...

E' inutile negarlo. Quando si intervista un qualsiasi gruppo hardcore americano, o comunque straniero, il nome che ricorre nelle conversazioni È sempre lo stesso: Negazione!
Chiss‡ perchÈ in Italia oggi invece si tende a dimenticare questo moniker, specialmente se si tratta di giovani band hc/punk alle prime armi. Eppure fino a sei/sette anni fa anche qui da noi il gruppo di Zazzo, Tax e Marco era venerato con rispetto e chi si dedicava anima e corpo al genere non poteva non includere nel suo repertorio almeno una cover dei mitici Negazione. Chi ancora oggi ammira i Negazione non puÚ certo scordarsi quel 19 luglio del 1992, data che sancÏ l'ultima esibizione del combo italiano dopu una manciata di dischi e tanti concerti furiosi fuori e dentro l'Italia. Ma oggi i Negazione sono tornati con una raccolta che ne celebra degnamente la carriera. Purtroppo non li vedremo mai pi&Mac249; tutti e tre riuniti fisicamente su di un palco per lacerarci con le note di "Lo Spirito Continua" o commuoverci con "Il Giorno del Sole"; chi c'era in quel periodo con questa collection ricorder‡ piacevolmente quei momenti. Per chi non c'era, beh... non sapete che vi siete persi! Proprio in occasione del decennale dello scioglimento e per commentare meglio la pubblicazione di questa raccolta, scambiamo quattro chiacchiere con quello che fu la voce dei Negazione: Zazzo.

Una strana coincidenza questa. Sono passati circa dieci anni dall'ultima volta che i Negazione hanno suonato dal vivo. Come mai avete aspettato dieci anni per fare uscire un'antologia?

Zazzo: E ne sono passati quasi venti dalla prima volta che i Negazione hanno calcato un palco per un concerto. Non a caso in copertina indichiamo 1983-1992 come i due anni fondamentali della nostra storia. Non c'È stata alcuna strategia nÈ scelta dietro a questa attesa. Solo casualit‡ che ha portato ognuno di noi tre a intraprendere strade proprie e, a volte, diverse, dopo lo scioglimento del gruppo. Ora, a dieci anni di distanza, È bello ritrovarsi (anche se non ci siamo mai "persi" veramente) e riconfrontarsi su di un progetto comune, partendo da posizioni differenti che non sono pi&Mac249; quelle di un gruppo, ma quelle di tre persone che hanno condiviso insieme gioie ed emozioni, insomma vita, dieci anni delle nostre vite...

Un'altra strana coincidenza é l'uscita quasi contemporanea della discografia dei Peggio Punx, gruppo di vostri "coscritti" in cui hai militato per qualche tempo....

Coincidenza che non può che farmi piacere... Onestamente non sapevo di questo progetto quando i Negazione hanno scelto di fare uscire questo CD, e ora comunque mi piace l'idea che molti ragazzi abbiano la possibilità di reperire pezzi 'storici' di quello che sono stati il punk e l'HC in Italia, senza dover per forza cadere nelle mani di avidi collezionisti. I Peggio sono stati un altro importante aspetto della scena degli anni '80. Un'espressione originale, una lettura dell'HC molto particolare... Ma in quegli anni la maggior parte dei gruppi che avrebbero tracciato la strada avevano una loro originalità musicale e non solo. La loro esperienza con loro fu breve. Alberto, il cantante 'storico' li aveva lasciati da qualche tempo e reinterpretare i pezzi vecchi non fu facile, proprio per la particolarità della voce dei Peggio. Dopo una serie di concerti, Paolino, il bassista, abbandonò e fu 'il colpo di grazia' che portò allo scioglimento definitivo.

Chi é stato il primo a dare l'input alla realizzazione del best e con quale criterio sono stati scelti i pezzi in scaletta?

Marco e Tax sono quelli tra noi che, in modi diversi, sono rimasti più vicini alla musica. Il primo tramite il mondo del giornalismo, il secondo per 'esperienze dirette' (vedi Angeli...). Dunque tramite loro principalmente é scattato l'input.. Poi é venuta la fase 'creativa': certo, il materiale musicale già esisteva, ma si trattava di assemblare dieci anni di musica in un solo CD, quindi rendere un'idea di quello che i Negazione sono stati e della loro evoluzione. Abbiamo cercato di rappresentare un pò tute le fasi della nostra storia, partendo dal fondo, dall'ultimo lavoro '100%' e inserendo un inedito che faceva parte di quel materiale su cui stavamo lavorando ai tempi dello scioglimento e che avrebbe dovuto formare un nuovo disco... Insomma, più che un "Best of..." un lavoro antologico.

Il disco avrà sicuramente successo perché la vostra band é sempre stata un mito, ma non pensi che se fosse uscita almeno due anni fa probabilmente avreste potuto ottenere un ottimo successo di vendite, visto che proprio in quel periodo si stava risvegliando la scena 'punk' in Italia?

Vedi, come ti dicevo prima, questo lavoro non é stato frutto di una vera e propria strategia di marketing, se no, come dici, avrebbe forse avuto più senso sfruttare l'onda del risveglio punk, in qualche modo. E' stato un ritrovarsi su un progetto che, probabilmente, ognuno di noi tre aveva in mente da tempo, in forma confusa (e qui parlo naturalmente per me...) e non sapeva bene come concretizzare. A me piace l'idea che, dieci anni dopo, qualcuno possa prendere questo CD e pensare di avere per le mani un 'reperto' non solo di un gruppo, ma di un'epoca. Non a caso all'interno, nel booklet, ci sono le 'testimonianze' di una parte delle persone che, nel tempo, hanno condiviso una parte del 'viaggio' con noi.

Guardando indietro, nel passato musicale dei Negazione ci sono cose che non rifaresti o che magari cambieresti?

Inutile ricordare che sono passati dieci anni dallo scioglimento e quasi venti dalla nascita, lo abbiamo già detto... Sicuramente c'é qualche aspetto della musica dei Negazione che ascoltato oggi mi fa sorridere, ma se dovessi scegliere di cambiare qualcosa, non credo che lo farei. L'impeto, la spontaneità e l'immediatezza delle prime cose, sono stati l'anima della musica del gruppo, anche se allora espressa in maniera un pò infantile e grezza. Quest'anima ci ha accompagnato nel tempo, tramutandosi in spirito e facendoci esprimere differenti aspetti dei Negazione e dei suoi componenti. Al resto ci ha pensato ora il pubblico ora la critica a bollare la nostra musica... Troppo metal, troppo pop, troppo commerciale...

Qual é stato il miglior episodio nella carriera dei Negazione e quale il peggiore?

Spesso i migliori momenti erano i concerti, il rapporto con il pubblico. Ricordo positivamente un sacco di episodi in giro per il mondo, a contatto con realtà estremamente diverse tra loro.
Il 'Monster' per la folla oceanica, il tour negli States con i DOA per l'emozione, finalmente, di realizzare un sogno di tutti noi, i concerti ad Amsterdam, che per un pò fu la nostra seconda casa (...o ma prima?). Un concerto su tutti? Bologna con CCM ed Indigesti nel 1987. Fu un vero e proprio happening che, in qualche modo, sancì la fine di una stagione, quella dell'hardcore... Momenti peggiori... Beh, ogni volta che ci ritrovavamo senza batterista era una "pugnalata"!!! Significava ricostruire tutto (quasi) da capo, e ci capitò un sacco di volte...

Ancora oggi quando si intervista un gruppo americano i nomi che citano sono sempre due o tre, tra cui quello dei Negazione. Il best uscirà anche negli USA? Avete in mente di fare qualcosa per quel mercato che vi ha sempre "stimato"?

Al momento, niente in cantiere. E non lo dico per nascondere progetti segreti o uscite discografiche a sorpresa. Certo non escludiamo niente, ora che siamo 'caldi' dall'uscita del disco... Citavo il tour negli USA poco fa come realizzazione di un sogno, sogno per cui ci siamo sbattuti a più non posso per diversi anni. All'epoca era difficile rendersi conto della popolarità, ma soprattutto dell'affetto che ci circondava... Ora, a distanza di dieci anni e più, mi stupiscono piacevolmente ancora le testimonianze di affetto che arrivano dalle persone più disparate, da quelli che ci hanno conosciuto personalmente a chi ha solo "visto" Negazione come musica e dischi...

Oggi come oggi ci sono moltissimi gruppi punk/hc in Italia che suonano uguali e cercano di imitare i loro idoli californiani. Vorrei un parere spassionato di Zazzo sulla scena italiana di questi ultimi anni con magari qualche riflessione. Cosa ti piace e cosa ti disgusta attualmente?

E' frutto della commercializzazione del punk, della "plastificazione" di una musica che ha saputo cambiare, come pochissime altre volte nella storia, il modo di suonare ed approcciarsi al mercato discografico. Diventa un tutt'uno con qualsiasi altro genere che si rifà ad un modello. Forse l'ultima ondata di originalità in Italia c'é stata con il rap e l'hip hop, ma mi sembra di poter dire che si é esaurita in fretta. Io non sono più così informato sulla scena italiana attuale, dunque il mio giudizio é sicuramente parziale (nel senso di incompleto...) ma quel che vedo é una certa ingenuità musicale ( enon solo) dovuta probabilmente al fatto che si copia e non si elabora. Negli anni 80 l'italian way of hardcore era riconosciuta ed apprezzata in un sacco di posti nel mondo. Si era creata una "(ri)lettura" dell'HC caratteristica e riconoscibile attraverso un elaborazione di quella musica che, principalmente, era nata in USA. Io non avevo idoli, tutt'al più amici. Gente che, come me, voleva fare una musica veloce, distorta, diretta e dire delle cose altrettanto dirette.

I Raw Power continuano a fare dischi, gli MDC sono ancora on the road, così come i Dead Kennedys (senza però Biafra), gli Indigesti hanno fatto l'anno scorso un nuovo album. Al di là della raccolta oggi, nel 2002, cosa faranno i Negazione? Tu in particolare ?

Vuoi sapere se facciamo una reunion? No... Scherzi a parte, Negazione é stata una parte grande ed importante delle nostre vite. Sicuramente per me, e penso anche per gli altri, il progetto più importante che si é sviluppato negli anni in cui, comunque, una persona forma buona parte del suo carattere e del suo modo di pensare ed agire. Diciamo che siamo cresciuti insieme con un progetto comune. Inevitabilmente, oggi, ritroviamo, l'uno nell'altro, nelle cose più disparate che facciamo, una parte di noi stessi, perché é fuori di dubbio che in dieci anni di gruppo ci siamo "scambiati" delle cose... Nel 2002 i Negazione magari si ritroveranno, fra un mese o fra un anno, a ridiscutere di un altro progetto comune, che molto difficilmente sarà un concerto o, meno che mai, un tour. Al momento ad esempio, stiamo costruendo il nostro sito Web che é già on line (www.negazione.com), e Tax é il nostro guru telematico, nel senso che l'ha costruito lui, su indicazioni sue e nostre... E' il suo lavoro, o almeno uno dei suoi... Probabilmente continuerà a lavorare in quella direzione (e ascoltare i dischi di Frank Zappa...) mentre Marco continuerà a sfamare la sua 'voglia' di scrivere che, ad oggi, l'ha fatto diventare un giornalista free-lance.... Per quel che mi riguarda invece, continuerò a coltivare la mia passione per il cinema di serie B sfociata, da un pò di anni a questa parte, nel sito www.captainbvideo.com attraverso il quale metto in vendita per gli appassionati film in VHS, soprattutto dei 60s/70s, recuperati da polverosi scaffali e sperduti mercatini nella penisola...

Un consiglio per i giovani ribelli...

Pensate all'amicizia e lasciate perdere gli idoli e i modelli.

di Andrea 'Teskio' Paoli


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Mucchio Selvaggio 17/23-09-2002

Il mio primo contatto con i Negazione é legato ad un ricordo particolare.Appasionato di musica in erba, in gita scolastica a Graz (Austria), entro in quello che mi sembrava essere un negozio di dischi "interessanti". Nel settore "italian punk and hardcore" non trovo nessuno dei gruppi che conoscevo, ma in compenso noto dei dischi, molti, con lo stesso nome in copertina: Negazione. E ancora mi mangio le mani per non averli comprati tutti. La recente antologia Tutti Pazzi (V2) é un ottima occasione per capire l'importanza che il gruppo - Guido "Zazzo" Sassola, voce; Roberto "Tax" Farano, chitarra; Marco Mathieu, basso; i batteristi sono stati troppi per menzionarli tutti - ha avuto per l'hardcore italiano ed estero; perché le vostre idee siano ancora più chiare ci siamo rivolti a Tax, che si é prestato a una lunga chiacchierata con il sottoscritto... perché in fondo "lo spirito continua".

Con quali criteri sono stati scelti i pezzi che sarebbero poi finiti in Tutti pazzi?

In linea di massima sono stati inseriti i brani che più piacevano a noi e che sapevamo essere i preferiti di chi ci ascoltava; in ogni nostro lavoro c'erano in media quattro-cinque episodi che, per un motivo o per 'altro, ci premeva facessero parte di quest'antologia, e così è stato. Non ci sono stati particolari dubbi su nessuno dei pezzi, l'elenco è venuto fuori in maniera piuttosto naturale e senza problemi di cernita.

Siete anche entrati di recente su Internet con www.negazione.com; semplice manovra di
marketing, oppure qualcos'altro ?

Fin dai tempi degli Angeli, nel sito dedicaro alla band avevo inserito alcune pagine che parlavano dei Negozione: l'idea era quella di ampliare e rendere autonoma questa sezione per fornire una documentazione sonora e non solo, di tutto quello che ci ruotava attorno, sia a livello di materiale che di sensazioni, con anche l'intenzione di rendere disponibili gratuitamente tutti i brani dei Negazione, che spesso raggiungono delle quotazioni imbarazzanti e ridicole nei mercati dell'usato. A questa iniziativa, che comunque stiamo cercando poco per volta di portare avanti, si é poi affiancata quella di un disco antologico che raccogliesse buona parte della nostra carriera, anche perché in fondo il disco è un modo molto più naturale di ascoltare musica che non il computer. L'idea del sito è indipendente e precedente a quella di Tutti pazzi, che si è quindi affiancata a un progetto che avevamo in mente da tempo. li marketing, come vedi, non c'entra per niente.

Una cosa che mi ha colpito detta presentazione di Tutti pazzi è quel "c'era una volta un mondo senza Blink 182 e Green Day.." posto all'inizio, quasi a voter prendere le distanze da un certo il punk e l'hardcore: cosa volevate dire con questo?

Questa frase è abbastanza esplicita: volevamo semplicente rivendicare che l'esperienza nostra, così come di gruppi quali Kina, Rappresaglia, Indigesti e molti altri, é radicalmente diversa dal modo di intendere oggi questo genere di cose. Questo non vuol dire che i suddetti gruppi, anzi i soli Green Day per Ia verità, non abbian fatto canzoni carine e apprezzabili; volevamo semplicemente porre l'accento sul fatto che i percorsi fatti da noi all'epoca sono per certi versi opposti a quelli dei modelli che oggi vanno per la maggiore.

In fondo voi, e i gruppi a voi vicini, in una quasi totale mancanza di mezzi e di spazi avete detto e fatto motto, mentre adesso che le strutture tecnicamente sono migliorate a mancare sono te idee...

Sicuramente. Al giorno d'oggi le cose da questo punto di vista sono radicalmente cambiate. I "mezzi" cui fai riferimento, all'epoca, noi ce li siamo dovuti cercare o, più spesso, creare di nulla, mentre adesso c'è molta più professionalità e molte più possibilità. Potrei farti l'esempio
del nostro primo "tour estero", quattro date che c'eravamo procurati con i primi contatti e che siamo andati a fare caricando i nostri strumenti in treno e viaggiando con un biglietto di inter-rail. È solo un episodio abbastanza indicativo di quale era la situazione all'epoca. Per
quel poco che seguo della musica di oggi, sento che mancano i contenuti; sono convinto che ogni persona abbia dentro di sè cose molto interessanti da dire, ma non le sento venir fuori dalla
musica attuale che mi capita di ascoltare.

Credi che l'ambiente attuate permetterebbe ancora un'esperienza come quella dei Negazione?

Un'esperienza come la nostra è per forza di cose irripetibile, sia perché noi allora avevamo
sedici anni e adesso ne abbiamo ben di più, e sia naturalmente perché il contesto in cui una storia come la nostra si é sviluppata, e cioé con i primi anni 80, non esiste più: tutto é cambiato; anche e soprattutto nel modo di fare musica e suonare. All'epoca si era creato in
Europa, a onor del vero più fuori dall'Italia che qui da noi, un circuito di gruppi e persone
che collaboravano e si supportavano a vicenda; è stata una situazione molto bella che però
difficilmente credo potremo rivedere in futuro. In assoluto non me la sento però di esclu-
dere una simile eventualità, anche perché sarebbe davvero presuntuoso da parte mia fare
un'affermazione del genere. Ciò che ti posso dire con certezza é che un'esperienza come la nostra non paga affatto a livello di "successo" convenzionalmente inteso.

La vostra carriera si può dividere in varie parti: una prima fase di "urgenza comunicativa" iniziale con testi in italiano, poi con i tour europei e la maggiore esperienza la voglia di allargare le possibilità e quindi la comparsa dei testi in inglese affiancata a una maggior ricerca musicale, infine una fase di maturità con "sperimentazioni" e piena consapevolezza delle vostre capacità. Concordi con questa sintesi?

Sono quasi del tutto d'accordo. Credo che essenzialmente il nostro percorso sia specchio fedele di come affrontavamo le cose, e cioè con il minimo possibile di calcolo e pianificazione. I Negazione hanno sempre fatto progetti a breve termine, lo stretto indispensabile per mantenere efficiente la "struttura", e la nostra musica riflette molto bene questo modo di lavorare. Ad esempio trovo che Lo spirito continua sia un disco molto compatto sotto tutti gli aspetti, cosa che non posso dire invece di Behind The Door; sono semplicemente frutto di due momenti diversi che ci rappresentano ugualmente bene. Anche per le liriche ci siamo comportati in modo simile; i nostri primi testi in inglese sono venuti fuori molto naturalmente, soprattutto perché all'epoca eravamo per molto
tempo fuori dall'Italia, non è stata una scelta obbligata. Non ci siamo mai trovati in difficoltà nel far capire i nostri testi italiani al pubblico europeo; per fortuna si riesce a cogliere ciò che vuoi esprimere in una canzone anche senza capirne il testo, la musica e le parole vanno di pari passo.

Quando sembrava che avreste finalmente colto i frutti di quanto seminato, vi siete inaspettatamente sciolti; cos'è che ha determinato questa scelta? Non credo sia colpa della vostra cronica mancanza di batteristi fissi?

Infatti. È vero che all'inizio della nostra esperienza sentivamo la mancanza di una quarta persona stabile nel gruppo, e che per un certp neriodo avevamo identificato in Fabrizio Fiegl, ma con il passare degli anni c'eravamo tutto sommato abituati alla situazione. In fondo i Negazione erano qualcosa di molto importante, e noi tre l'abbiamo sempre messo al primo posto in tutto, con le conseguenze facilmente immaginabili per chi non la vedeva come noi. Il nostro essere un gruppo a tre, forte e per certi versi "chiuso", rendeva difficile la vita a chi si trovava a suonare con noi, fatto questo che ha determinato tutti i cambi di organico ma mai una crisi interna così forte. I problemi sono iniziati quando, all'aumentare della nostra popolarità, si sono presentate scelte molto difficili da compiere, soprattutto dal punto di vista discografico, e questa situazione ha creato molti stress. Le stesse tensioni ci hanno poi portato allo scioglimento.

Dei Negazione. tu eri gran parte dell'anima musicale; c'è stato qualcuno in particolare a cui vi siete ispirati?

Come tutti quelli che suonano, anche noi avevamo i nostri modelli, e personalmente potrei dirti che l'ascolto dei Black Flag mi aveva fatto capire che velocità e distorsione erano due bei modi per esprimermi nella musica, ma come gruppo con il passare del tempo abbiamo cercato di tirar fuori cose il più possibili nostre. Ovviamente non eravamo i soli a farlo in Italia: infatti il punk/hardcore italiano aveva certe caratteristiche, ma ogni gruppo ha saputo con il tempo differenziarsi in maniera molto originale.


Cos'ha signiticato per te l'esperienza dei Negazione? Sapresti dire in poche parole qual è "quel modo di essere e pensare" che ha fatto si che nascessero i Negazione?

Beh, non ho il tatuaggio ma è un po' come se ce l'avessi dentro. Abbiamo iniziato giovanissimi e questa storia, sicuramente la più importante mai vissuta finora, mi ha accompagnato e fatto crescere per una buona fetta della mia vita. Conservo un ricordo bellissimo di tutta la storia, e siamo sicuramente tutti molto orgogliosi di quanto abbiamo fatto. Non saprei però come sintetizzare efficacemente il nostro modo di essere; potrei dire che noi credevamo fermamente che nulla è impossibile se lo vuoi davvero e che ci siamo impegnati a fondo per ciò che sentivamo giusto fare.

Negazione, prima che un gruppo musicale, rappresenta ancora oggi per moltissimi che seguono questa musica un'attitudine; non credi che questa sia l'eredità più importante che avete lasciato?

Senza dubbio mi fa molto piacere sapere che quello che abbiamo fatto ormai dieci anni fa ha un significato ancora attuale per qualcuno, così come ci riempie di orgoglio scoprire che ci sono moltissimi ragazzi che, pur non potendo essere presenti quando eravamo in attività, ascoltano e apprezzano i Negazione. Maggiore soddisfazione non credo sia possibile.

di Giorgio Sala


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