Urlo Settembre 89

Intervista di Lucia Marchiò

Intervistare Mathieu è divertente. Lui è un tipo simpaticissimo e cordiale. Purtroppo, quando si è svolta questa bella chiacchierata, avevano appena decretato la fine del Torino in B, qundi non era il Marco di lutti i giorni, senza contare l'incazzatura che aveva nei confronti di tipi misteriosi (i gobbi della Juve?) che telefonavano ogni 5 minuti nella sua abitazione, in segno di irriverente sfottio. Coraggio, siete andati in serie B solo due volte, nell'arco degli ultimi trent'anni!!

L: Se non sbaglio vi siete formati nell'83

M: Esatto la formazione è rimata invariata, batterista a parte. Quello della baltteria è un problema che ha causato non pochi inconvenienti. Abbiamo cambiato parecchi drummers a iniziare da Orlando Furioso. per continuare con Michele, Fabrizio ex Upset Noise (da noi definito come il vero nostro batterista), e vari 'special guest'.

L: So che usavate una batteria etettronica...

M: Si. Ci è servita dopo la dipartita di Orlando per fare 5 gigs nonché registrare brani per una strana storia svedese mai andata in porto; ti dirò tuttavia, che usarla in sala prove è stato molto interessante, ma dai vivo un vero disastro, sopratutto a livello tecnico.

L: E anche tanti contrattempi...

M: lo le chiamerei vere e proprie sfighe quanto le cose incominciavano a ingranare succedeva sempre qualche 'grana' che mandava a monte tutto: Tax in ospedaIe, io al servizio civile, Zazzo e naja... ecc ecc... meglio non ricordare.

L: Con l'uscita di Little dreamer" ci fu Il passaggio d'etichetta tra l'olandese Do Konkurrent alla tedesca We Bile, perché?

M: Non c'è stato un vero e proprio perché. Semplicemente We Bite garantiva situazioni più vantaggiose tipo il pagamento degli studi di registrazione, mentre gli altri più di tanto non potevano fare.

L: Non ti pare strano far parte di una band italIana ben conosciuta e stimata all'estero, quando molti di noi lamentano l'esatto contrario?

M: Mah, si faceva un gran parlare del nuovo rock italiano, quando in realtà l'unico fenomeno che aveva e dava coinvolgimento vitale da parte di chi suonava era l'hardcore, e all'estero ciò è stato apprezzato. Erano conosciute molte bands a cavallo tra l'84 e l'86: CCM, Declino, Kina, Upset Noise, Raw Power, Impact, Crash Box, IRI, Putrid Fever, Wretched, ecc.... determinando grande esplosione d'entusiasmo e voglia di fare. Da qui nacquero i contatti per suonare.
Noi italiani eravamo riconosciuti per uno siile particolare, ed è uno dei rari casi accaduti in questi ultimi 10 anni, mentre tutti davano per scontato che il punk fosse morto. Ricordo che moltissime Hc bands straniere non desideravano altro che suonare in Italia, proprio perché vedevano rotto questo fermento, mentre qui la stampa specializzata non dava eccessiva importanza alla cosa Ora vengono idolatrati gruppi del 'nuovo rock americano", che in realtà non esiste, tutti provengono dal post punk, sono dirette conseguenze dei Black flag, Circle Jerks, Dead Kennedys
(Soundgarden e radici simili).

L: Ok. ...ma tu, oltre a suonare il basso, scrivi e recensisci per un noto mensile musicale. Come fai a conciliare le cose?

M: Mi è sempre piaciuto scrivere, ma non mi considero un giornalista musicale ne lo voglio diventare. E' una cosa che mi piace fare e considero mia, al pari di organizzare concerti o trasmettere per la radio.

L: E cosa ti dà fastidio dei giornalisti?

M: La pretesa di essere protagonisti di qualcosa che non può loro appartenere, la mania di inventare incessantemente terminologie e catalogazioni musicali, farle proprie, invece di rendere interessanti e perché no, provocatorie, le descrizioni. Mi scoccia quando stravolgono le cose dotte durante un'intervista, è fastidioso...

L: Allora, cos'è 'Hard-Core?

M: Certamente non un genere, semmai un attitudine che può essere applicata a molteplici aspetti, ove ogniuno stabilisce le proprie leggi, proprio questo ne permette l'esistenza. Non credo alle parole, alle definizioni, non puoi dire è vivo, è morto, ha successo, sta bene, sta male. Pensa ai Black Flag, DK o Minor Threat, loro danno interpretazioni diverse di un comunque comune denominatore di aggressività e violenza, fini a se stesse, che suscitano emozioni. Dai M. Threat sono nati i Fugazi, i quali, HC o no, fanno musica eccezionale, li adoro. L'HC diventa limitatico quando la gente lo definisce tale, sostenendo che è "quello che va veloce"; anche se è vero, tanti hanno imboccato un vicolo cieco, la Velocità, tipo Napalm Death, una vera merda. E' divertente ascoltarli Iive o su disco una vola, e basta. In Inghilterra poi tutto viene vissuto in funzione del business, quindi la musica perde le sue principali caratteristiche. E comunque ci sarà sempre chi identificherà l'HC con robaccia che non porta a nulla di concreto.

L: Morale?

M: L'ho già detto. E' un attitudine mentale, vitale e di sentimento,che porta a vivere le cose in maniera diversa e più sentita, cercando di affidarsi a schemi precostituiti. Penso sia l'unico modo positivo di stare al mondo, invece di fermarsi dietro slogan o etichette, che si rivelano essere poi, solo paraventi. L'HC è sempre esistito ed esisterà sempre, non come il rock duro o l'heavy, ma solo perché riesce a travolgere stili o farli propri, ed è l'unica cosa intelligente da fare.

L: HC e politica vanno a braccetto?

M: Politica è uno strano termine, se accomunato al nostro caso. Tra noi vuol dire semplicemente essere coscienti di ciò che ti succede e ti circonda, e non muoverti come un coglione in un mondo pieni di falchi e squali. Suonare insieme è politica, ovvero essere più persone che cercano di costruire un qualcosa che và al di là dell'esperienza musicale... se vuoi tutto (e niente) è politica..

L: Suoneresti per happening benefit?

M: Noi abbiamo suonato per posti occupati, situazioni antimilitariste, ma mai in grossi circuiti organizzati in nome di sacre cause. Negli ultimi anni, a livello di pop/rock, c'è la tendenza a far propri ideali incredibili, con il solo scopo di trarre pubblicità. Non crederei neanche un minuto alla sincerità di Sting o gente simile.

L: Come vedi l'attuale situazione italiana?

M: è un gran casino. Siamo meno ricettivi, più tradizionalisti. A parte i classici esmpi di America ed Inghilterra, anche in Olanda e Germania certe sonorità attecchiscono più facilmente. La "musica alternativa" se così vogliamo chiamarla, non incide minimamente sul grosso pubblico, fattore che accade negli altri Stati. Si spendono fiumi di parole per pochi iniziati, e si ha la pretesa di far credere alla gente che tutto è grandioso, di importanza abissale. E poi? Le riviste specializzate vendono poco, i gruppi, a parte rari casi, hanno vendite ridicole rispetto alla loro fama e pubblicità, e tanti producono senza cognizione di causa... Anche per i concerti vale lo stesso discorso: qui, a differenza del resto d'Europa, contano di più le logiche di partito, giunte comunali e simili per poter suonare, non esiste che se, un circuito di Clubs per far suonare gli Indipendenti, nato da passate esperienze punk, come nel resto dell'Europa!! E' ancora tutto da inventare!!! In più c'è una esagerata ricezione di gruppi stranieri. Certo, molti di loro sono bravi, non lo metto in dubbio, ma tanti altri vengono esaltati solo per via della loro nazionalità, ed in realtà valgono poco. In America è ancor peggio: non esiste un circuito come in Europa, là è difficile per chi suona fate tournee... vengono quì e fortuna loro trovano date, gente, giorni disponibili.

L: Cosa hai visto "live" che non ti è piaciuto e, viceversa, cosa ti ha entusiasmato?

M: Un no secco ai Napalm Death e Living Train, i Dinosaur Jr. su disco sono buoni, ma dal vivo li ho trovati noiosi. Bravi i Soul Asylum, Soundgarden, No Means No. Tra gli italiani Casino Royal, Not Moving, Kina, Raw Power, Upset Noise, R, anche se sciolti e i Disciplinatha, rei solo di aver proposto il fascismo così come i CCCP han fatto con il comunismo. Purtroppo siamo in un paese privo di autoironia, incapace di "tirar fuori lo scheletro dall'armadio": per me sono fantastici.

L: Quanto ha venduto Little Dreamer?

M: Circa 10000 copie in Europa, mentre Lo Spirito continua, tra originale e ristampa, gira attorno alle 9000 copie e continua a vendere.

L: Così tanto?

M: Effettivamente questo delle vendite è un punto interessante poiché pochi hanno il coraggio di essere sinceri... Beh, possiamo far meglio..

L: Trovo musiche e testi un pò cambiati...

M: E' normale, d'altronde la spontaneità è la nostra unica regola. Molto spesso abbiamo pensato di scioglierci, con tutti i problemi che avevamo, tutte cose che ti fanno venir voglia di dire "vaffanculo", ma abbiamo tenuto duro. Inizialmente i nostri testi erano tutti in italiano, su lo Spirito ce n'erano 2 in inglese, nell'ultimo Behind the Door sono suddivisi e su Little Dreamer la maggior parte erano in inglese. Non è stata una scelta premeditata, ma solo un tentativo di scrivere col cuore. Io penso che le nostre siano tutte canzoni d'amore, anche se il termine è fraintendibile. L'amore non è solo un sentimento di attrazione reciproca o d'appartenenza all'anima di un individuo, ma un qualcosa di generale che sta dietro a tutto quello che è La Tua Vita.

L: Parlami delle vostre ultime produzioni

M: Behind the Door è un EP 12", che gira a 45 giri. Ci sono 5 pezzi, di cui uno eseguito con la chitarra acustica, solo strumentale, mentre i rimanenti 4 sono più lunghi del solito. L'altro è un 45 giri, Sempre in Bilico, cantato in italiano, e nella side B, La Nostra Vita. Sono in totale 7 pezzi, registrati verso la fine di aprile 89 per We Bite Rec. In Italia saranno distribuiti dalla Flyin Rec di Napoli. Usciranno poi su CD anche in America, per We Bite Usa.

L: Perché fate uscire contemporaneamente due prodotti?

M: E' stata una nostra scelta, anche se commercialmente non è l'ideale. Non pensavamo di fare un LP anche se avevamo la durata necessaria unendo i pezzi, per il semplice motivo che questi ultimi erano stati concepiti in maniera diversa. Volevamo separare gli attimi. Già in Little Dreamer si avvertiva una composizione etereogenea, ma unita da un filo conduttore, in questi pezzi no. Da qui la suddivisione, a mio avviso necessaria.

L: Cosa raffigurano le copertine?

M: Quella dell'EP una porta, e lo spiraglio di questa. Ricalca perfettamente il testo, significa "guardare al di là", conservando la positività, avendo la consapevolezza che non sempre può andare bene, ma tu solo puoi salvarti dall'apatia, tirarti fuori, devi avere la capacità di superare qualsiasi avversità, tradurla in termini positivi per te stesso e gli altri. Se vuoi è quello che è capitato ai Negazione. Sul 45 giri è raffigurato un carillon a forma di pianoforte, con sopra due ballerini, lo sfondo è rosso. Le tematiche fanno parte delle sensazioni quotidiane, tramutate in filosofia di vita. Sempre in bilico parla di situazioni sull'orlo del collasso. Il materiale è stato ideato e composto da Vittorio Catti, a mio avviso il miglior fotografo in circolazione: è un Dio, scrivilo...

L: C'è qualche concerto, un qualcosa che ricordi con piacere?

M: Mah... ne abbiamo fatti talmente tanti (Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Germania, Olanda, Belgio, Inghilterra, Svezia, Norvegia, Danimarca ecc..). Non esiste il posto più bello, semmai è elettrizzante il pensiero che vai in tour e conosci situazioni e persone nuove, luoghi ancora sconosciuti. Ora che mi fai pensare, mi è piaciuto suonare per due sere di seguito all'Hiroshima a Torino: ora ti senti veramente "a casa" quando ti esibisci, forse perché c'è più gente di prima, è una sensazione stupenda, mai provata.

L: Mi aspettavo che tu mi parlassi di gigs all'estero, in compagnie di biondone pronte a saltarvi addosso...

M: Beh, in Danimarca non è male... scherzo, noi siamo bravi ragazzi...

L: Sì, come Henry Rollins!!!

M: Ehi, Rollins è una delle persone migliori del mondo, dipende da chi lo intervista; se stai a leggere quello che dicono i giornali (!!!). Son capaci di trasformarti Cappuccetto Rosso nel peggior rocker...

L: Conosco un gruppo (i Garbages, ndr) che sono andati in Norvegia a suonare. Davanti a mille persone, ed 800 erano donne...

M: Lassù è incredibile, c'é un problema, ovvero l'alcolismo, che rende ragazzini di 15 anni e giù di lì con la pancia già sfondata da liquori e simili. Non è l'ideale suonare davanti a tipi del genere...

L: Si, ma 800 donne in visibilio, prese dal culto del maschio latino, che fanno di tutto per avervi...

M: Bella storia, comunque non è il massimo della vita...

L: E cos'é il massimo?

M: Viverla.

L: Anche quando il Toro va in serie B?

M: Acc.. quella è una dura prova... bruttissima la vita eh? Tanto torneremo in A.

L: Prossimi progetti?

M: Ad ottobre esce un disco, una compilation dei nostri vecchi successi, su We Bite. Abbiamo in progetto un nuovo LP, da registrare in inverno, ed un probabile 45 giri per una label giapponese.

L: Niente tours?

M: Siamo alla ricerca di un batterista che non svolga lavoro part-time, anche se posso dirti che siamo sulla buona strada, però dovremo attendere ancora un pò..

L: Dove vogliono arrivare i Negazione?

M: Diventare ricchi e scopare tutte le donne del mondo!!! Ma dai!!! Vogliamo fare quello che ci piace, superare barriere e divisioni, arrivare nel cuore di gente diversa tra loro, senza perdere in spontaneità, comunicare a livello immediato visto che la musica che facciamo è "fisica", e ciò è un bel vantaggio!!