Città 86

Nostra intervista con il gruppo punk torinese dei Negazione
"QUESTA CITTA' E' STATICA E SOFFOCA MOLTI SLANCI"
"Chi ha resistito dà la dimostrazione che lo spirito continua"
di ALBERTO CAMPO

"Ribelli al nostro destino" si definiscono autobiograficamente, in Un Amaro Sorriso, uno tra i pezzi forti del loro 33 giri Lo Spirito Continua. Sono i Negazione, la formazione di punta del punk cittadino, uno dei pochissimi giovani gruppi italiani che suona all'estero e riesce a esportare i propri dischi. Sguardi decisi, idee chiare, entusiasmo: li intervistiamo curiosi di conoscere le difficoltà d'essere oggi punk e per di più a Torino.

"Da quando è iniziato il punk in città, molte cose sono cambiale. L'unico elemento che ha continuamente accompagnato questa storia è stata la lotta per la conquista di spazi autogestiti. A Torino però sono state ottenute meno cose che altrove (Milano, Bologna, Pisa), anche se ad esempio sono cresciuti qui alcuni dei primi e migliori gruppi del punk italiano, ma la città è notoriamente statica e ha finito per soffocare quegli impulsi".

La crisi, il riflusso non colpiscono tuttavia solo il punk torinese, si tratta di una tendenza più estesa.

"Sì, è vero, in Italia la situazione si è fatta abbastanza complicata. Il fatto che qui da noi il punk abbia sempre avuto una forte connotazione politica ha limitato le sue potenzialità "spettacolari" e lo ha reso più esposto alla repressione. Ciononostante coloro che hanno resistito sono una garanzia che lo spirito continua".

Ma cosa si può dire oggi del punk, cosa significa, di che si tratta?

"Noi non consideriamo e mai abbiamo considerato il punk come un movimento o un'organizzazione, e nemmeno d'altra parte come un evento spettacolare, piuttosto come un'attitudine a cui ciascuno in definitiva può dare il nome che preferisce".

Un dato di fatto indiscutibile e' che il circuito punk internazionale è attualmente uno tra i rari casi di circolazione indipendente e alternativa dell'informazione. I Negazione sono parte di questo circuito: la casa discografica per la quale incidono ha sede ad Amsterdam ed è riuscita a far circolare il loro disco nel ramificato microcosmo del punk statunitense. Tra Italia, Europa e Stati Uniti di "Lo Spirito Continua" se ne sono andate 5000 copie: una cifra considerevole per qualsiasi genere di produzione indipendente. Occorre precisare che i dischi (come i concerti) dei Negazione vengono offerti a prezzo politico e che fare un disco, per loro, è un impegno gravoso.

"Occuparsi di tutto non è una cosa semplice, del resto la scelta dell'autoproduzione è l'unica garanzia che abbiamo per controllare dove va a finire la nostra musica. E ovvio che rifiutiamo i meccanismi dell'industria discografica".

Il loro ultimo concerto torinese risale al maggio scorso, quando suonarono nella tre-giorni organizzata al Parco Rignon dalla Lega Ambiente.